Vaccino italiano, Bonfanti: "Entro fine anno si concluderà fase due sperimentazione"

di Anna Li Vigni

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Covid-evax primo vaccino a DNA sperimentato in Europa che si potrà conservare a temperatura ambiente

A Monza, Napoli e Roma è iniziato studio clinico vaccino italiano contro Covid-19.

I primi volontari sani hanno ricevuto la dose iniziale del vaccino a DNA contro COVID-19 denominato COVID-eVax ideato da Takis e sviluppato in collaborazione con Rottapharm Biotech.

"Si tratta del primo vaccino a DNA con una piattaforma del tutto innovativa ad essere sperimentato in Europa. Se ne sta sperimentando uno simile negli Stati Uniti ma di questo tipo è l'unico in Europa", spiega il prof. Paolo Bonfanti, direttore dell'U.O. Malattie infettive dell'Ospedale San Gerardo di Monza. 

La Fase 1 coinvolge 80 volontari sani divisi in 4 gruppi con dosi diverse somministrate con o senza richiamo, mentre in Fase 2 si raggiungeranno fino a 240 soggetti sulle dosi più promettenti.

Un vaccino sviluppato quindi interamente in Italia e che si avvale anche di un consorzio prestigioso di centri clinici italiani per la Fase 1 e la Fase 2 della sperimentazione clinica. A partecipare allo studio sono infatti l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli, l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e l’Ospedale San Gerardo di Monza in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. 

Si tratta di un vaccino genetico molto simile a Pfizer e Moderna che sfrutta la possibilità di introdurre l'informazione genetica che determina la produzione nel nostro organismo della proteina spike. 
"Siamo partiti con il primo paziente iniziando la fase 1, quella in cui si sperimenta il vaccino sui primi 80 pazienti, porteremo avanti la sperimentazione dopo questa fase, se il vaccino sarà tollerato, su altri 200 pazienti per concluderla entro la fine dell'anno. Successivamente ci sarà la fase su larga scala. Questo vaccino è la prova che possiamo produrre un vaccino assolutamento innovativo che essendo di tipo genetico si può modificare alla comparsa di varianti del virus. La fase più lunga della sperimentazione è la prima che dovrebbe durare tre o 4 mesi e pensiamo di concluderla entro l'estate mentre entro la fine dell'anno concluderemo la seconda fase.

La fascia di età su cui ci siamo concentrati è compresa tra i 18 e i 65 anni ma dobbiamo vaccinare anche gli adolescenti e anche i più piccoli. 

Partiamo da una sperimentazione fatta sugli animali che è andata a buon fine", sottolinea l'infettivologo Paolo Bonfanti del San Gerardo di Monza. 
Tra i vantaggi, per esempio, quello di poter essere conservato a temperatura ambiente spezzando la necessità della catena del freddo.

Questo vaccino è la prova di che si può produrre un vaccino assolutamento innovativo che viene sperimentato per la prima volta  in Italia e in Europa. Ci aspettiamo adeguati finanziamenti per poter continuare la sperimentazione. Questo vaccino di tipo genetico si può modificare alla comparsa di varianti.

E' un vaccino innovativo a DNA, di tipo genetico molto simile a Pfizer e Moderna, sfrutta la possibilità genetica e determina l'informazione all'interno del nostro organismo della proteina "spyke", con la quale il nostro sistema immunitario produce gli anticorpi verso il virus Sars COV2. Ha qualche vantaggio in più rispetto a quelli attuali come: può essere conservato a temperatura ambiente quindi non ha bisogno del freddo, rispetto agli altri vaccini. 

Lunedì c'è stato il primo paziente e viene chiamata "fase 1", in cui si sperimenta il vaccino sui primi 80 pazienti per verificarne la tollerabilità cioè per verificare che non causi reazioni avverse. In questi primi mesi porteremo avanti insieme allo Spallanzani di Roma e Istituto Pascal di Napoli la sperimentazione. La fase più lunga di sperimentazione è la "fase 1" e richiede 3/4 mesi.

Superata questa fase, se il vaccino è tollerato, la sperimentazione proseguirà su altri 200 pazienti, denominata "fase 2" che inizierà nell'estate e si concluderà entro la fine dell'anno e se si avranno dati adeguati, come ci aspettiamo, proseguiremo nella fase su larga scala per arrivare a concludere la sperimentazione nei primi mesi del 2022. I soggetti che sono stati scelti per la sperimentazione sono tutte volontari della fascia d'età tra i 18 anni e 65 anni.

Il vaccino si chiama "Covid Vax", ed è la prova che c'è la possibilità di fare ricerca e sviluppare vaccini innovativi perchè si tratta del primo vaccino genetico ed è il primo vaccino di questo tipo a essere sperimentato in Europa. Per arrivare a una fase avanzata di questo vaccino ci aspettiamo degli adeguati finanziamenti, proprio come gli altri vaccini li hanno ricevuti durante questa pandemia.

Questo vaccino genetico sfrutta la possibilità di poterlo modificare e adeguarla alla comparsa di eventuali varianti. Le sperimentazioni su animali sono state positive e mi aspetto di avere dei risultati postivi. Abbiamo diverse dosi in corso di sperimentazione, una dose che prevede una singola somministrazione e un'altra dose che prevede di essere assunta dopo 1 mese dalla prima.