A Genova la manifestazione contro l’accordo Stato-Atlantia. Possetti: "Questo contratto non s'ha da fare"

di Alessandro Bacci

Qualche centinaio di persone di fronte alla Prefettura, presente anche il comitato dei familiari delle vittime del ponte Morandi

Protesta a Genova di fronte alla Prefettura di Genova per dire NO all'accordo tra Stato e Autostrade. che porterà nelle tasche degli azionisti di Atlantia una cifra superiore ai 9 miliardi. La manifestazione ha avuto decine di adesioni di associazioni civiche, partiti, movimenti e comitati che denunciano il degrado delle autostrade liguri e i gravi disagi provocati da oltre un anno dai cantieri per le manutenzioni. Tra gli aderenti anche il comitato delle famiglie delle vittime di Ponte Morandi.

"Questa deve essere la manifestazione dei cittadini che si fanno sentire - dice Egle Possetti la presidente del comitato delle vittime di Ponte Morandi - oggi siamo qui per dire che questo contratto non s'ha da fare. Per noi non è facile essere qui ma vedendo voi ci rinfrescate il cuore. da 20 anni questa convenzione è stata scritta, vari governi l'hanno blindata. In questi tre anni non ci sarebbe stata la forza per revocarla. Non possiamo pensare che questa gente abbia fatto l'operazione finanziaria del secolo. Hanno avuto utili megagalattici, hanno fatto morire i nostri familiari e per noi è inaccettabile."

"Si rischia la rimozione collettiva del 14 agosto del 2018 in cui sono morte 43 persone - afferma il consigliere regionale Gianni Pastorino - Un disastro come quello del ponte Morandi ha delle spiegazioni con la non manutenzione del concessionario. Che chi ha delle responsabilità sia compensato con oltre 2 miliardi offende la memoria di questo paese. La gente scende in piazza quando si chiedono cose concrete, riguarda la nostra coscienza, il nostro modo di essere umani, ricordare che ci sono delle responsabilità che non possono essere dimenticate. Negli anni si è pensato a fare profitti con poca attenzione sullo stato delle infrastrutture.

"Oltre al danno anche la beffa, no. Non ci stiamo", dice Giusy Moretti del Comitato Quelli del Pointe Morandi. "Siamo quelli che avevamo 608 persone sotto il Ponte il 14 agosto 2018". "Lo Stato si dovrebbe vergognare e chiedere scusa alla Egle Possetti e alle 43 vittime e ai loro familiari solo per aver pensato di fare la trattativa con Aspi. Il 16 agosto 2018 sono arrivati a Genova politici e ministri da Roma dicendo che avrebbero tolto sicuramente la concessione ad Autostrade e hanno fatto l'opposto", ha detto il presidente dell'Associazione Quelli del Ponte Morandi Paolo Tosa. "Noi vogliamo che Autostrade torni a noi che siamo i proprietari a noi cittadini, pagando zero centesimi, cioè revocando la concessione Benetton noi non vogliamo che siano dati 9 miliardi e mezzo di euro a chi ha gestito il Morandi quando è crollato uccidendo 43 persone", ha detto il consigliere regionale Ferruccio Sansa. "Noi non vogliamo dare 9 miliardi e mezzo a chi ci lascia autostrade con 10 miliardi di debiti dentro, non vogliamo dare 9 miliardi e mezzo alle persone che ci lasceranno sul groppone 20 miliardi di euro di cantieri da realizzare che dovremo realizzare noi con i nostri pedaggi. Noi non vogliamo pagare 9 miliardi e mezzo a persone che in questi anni hanno dato 10 miliardi di dividendi".