15 marzo, un fiocchetto lilla per supportare chi soffre di disturbi alimentari

di Eva Perasso

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Giornata nazionale. Spostati su Facebook gli eventi di sensibilizzazione

Come ogni anno dal 2018, il 15 marzo è la Giornata del Fiocchetto lilla, ovvero la data in cui si supporta chi soffre di disturbi dell'alimentazione e in cui amministrazioni pubbliche, enti, organismi, promuovono l'attenzione e l'informazione sul tema, con attività di comunicazione e sensibilizzazione. 

Quest'anno è particolarmente difficile poterne parlare per l'impossibilità di riunirsi in eventi, incontri e manifestazioni, ma non per questo bisogna tacere: domenica 15 marzo ci sarà ugualmente un momento di riflessione.

Stafano Tavilla, che ha fondato l'associazione "Mi nutro di vita" e che per primo si è battuto per far riconoscere a livello nazionale la giornata, farà un racconto itinerante nel mondo dei disturbi alimentari maschili in una diretta Facebook e Instagram domenica 15 marzo dalle ore 15.30 sulla pagina Mi nutro di Vita. "Spero che questo possa aiutare tutti voi a trascorrere un po' di tempo in nostra compagnia e alleviare quel senso di solitudine che putroppo pervade chi soffre di disturbi alimentari e che questa situazione contingente dei giorni nostri può purtroppo amplificare", dice Tavilla nel suo appello diffuso sui social.

Come si legge sul sito "Coloriamoci di lilla", "in Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai famigliari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini. Soffrire di un DCA, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti sul funzionamento sociale della persona, con gravi penalizzazioni della qualità di vita; ne limita le capacità relazionali, lavorative e sociali. Spesso, inoltre, il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche: oltre, quindi, a provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, con serie complicanze fisiche. Tuttavia, solo una piccola percentuale di persone che soffrono chiede aiuto".