Liguria, sicurezza lavoro, Cgil: "Irregolarità accertate nel 75,4% delle ispezioni"

di Redazione

1 min, 16 sec

Calà: "Dato dovrebbe preoccupare, Regione inverta tendenza"

Liguria, sicurezza lavoro, Cgil: "Irregolarità accertate nel 75,4% delle ispezioni"

La Liguria conferma un tasso di irregolarità molto alto, rispetto alle norme sulla sicurezza sul lavoro, superiore sia alla media del Nord-Ovest sia a quello nazionale: il 75,4% contro il 68,9% e il 69,8%, e in aumento rispetto al 71,7% del 2022. I dati, elaborati da Marco De Silva responsabile ufficio economico Cgil Genova e Liguria, sono contenuti nel rapporto dell'attività ispettiva 2023 dell'Ispettorato nazionale del lavoro che rileva le irregolarità su salute e sicurezza sul lavoro, fiscali e contributive.

"La mancanza di una regia pubblica di controllo, prevenzione e repressione rispetto al lavoro nero, grigio e a salute e sicurezza sul lavoro si traduce nell'aumento delle irregolarità riscontrate dalle ispezioni condotte dall'Ispettorato - ha detto Maurizio Calà segretario generale Cgil Liguria -. Questo dato dovrebbe preoccupare le istituzioni: sono condizioni che insieme a lavoro precario e subappalto a cascata rappresentano il terreno fertile dove nascono le storture del mercato del lavoro ed è compito della Regione Liguria invertire questa tendenza investendo maggiormente sulla qualità del lavoro".

Secondo i dati, nel 2023 solo l' 1,7% delle aziende liguri è stata interessata da una ispezione e questo nonostante il numero delle ispezioni sia lievemente aumentato: 2.206 contro le 1.801 del 2022. "E' un quadro che denunciamo da tempo e che indica come l'economia ligure, per una parte non irrilevante, sia basata su lavoro precario e irregolare - ha concluso Calà - e anche per questi motivi la Cgil ha deciso di lanciare 4 referendum per un lavoro stabile e dignitoso, tutelato e sicuro. Si deve ridare centralità e dignità al lavoro e i referendum Cgil vanno in questa direzione".